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Ezio Bosso... la musica è silenzio


direttore d'orchestra, compositore, pianista (Torino, 13 settembre 1971 – Bologna, 14 maggio 2020)


Direttore d’orchestra, compositore, contrabbassista e pianista all’occor-renza, come amava definirsi, Ezio Bosso nasce a Torino il 13 settembre 1971 in una famiglia operaia.
Sin dai precoci esordi dimostra quella bramosia di superare i confini nazionali che ha caratterizzato tutta la sua lunga carriera. Debutta a sedici anni in Francia come solista a Lyon, compie gli studi di con-trabbasso, composizione e direzione d’orchestra all’Accademia di Vienna e collabora con diverse orchestre europee tra cui Chamber Orchestra of Europe, Festival Strings Lüzern, Deutsche Kammer-Virtuosen.


Eclettismo, versatilità e generosità sono i tratti distintivi del suo percorso artistico ed è ricca la lista delle collaborazioni con prestigiose istituzioni musicali e con stagioni concertistiche dove si è esibito come compositore o esecutore, come direttore d’orchestra o membro di formazioni cameristiche: Royal Festival Hall di Londra, Sydney Opera House, Palacio de Bellas Artes di Mexico City, Teatro Colón di Buenos Aires, Carnegie Hall NYC, Teatro Regio di Torino, Houston Symphony, Auditorium Parco della Musica Roma, Teatro Comunale di Bologna, Festival di Perelada, Teatro La fenice di Venezia, Teatro Carlo Felice di Genova, Lac Lugano, KKL Lüzern.


Vincitore di importanti riconoscimenti, come il Green Room Award in Australia (sinora è l’unico non australiano premiato) o il Syracuse New York Award in USA, la sua musica è stata commissionata ed è tuttora utilizzata dalle più importanti istituzioni operistiche mondiali come Wiener Stadtoper, Royal Opera House, Sidney Dance Company, New York City Ballet, Theatre du Chatelet, San Francisco Ballet o Teatro Bolsoj, da prestigiosi coreografi quali Christopher Wheeldon, Edwaard Lliang e Rafael Bonchela, da celeberrimi registi di opere come James Thierrée o del panorama cinematografico come Gabriele Salvatores, per il quale ha composto le colonne sonore di “Io Non ho Paura” (2003), “Quo Vadis Baby?” (2005) e “Il Ragazzo Invisibile” (2014). Nel 2005 un incidente alla mano sinistra lo spinge a concentrarsi principalmente su direzione e composizione. Nello stesso anno fonda con elementi del Quartetto di Torino, dell’ex Quartetto Borciani e giovani musicisti europei, il Buxusconsort.
Sempre nel 2005 durante l’incisione del suo quartetto per sassofoni e la colonna sonora del film “Quo Vadis Baby?” a New York, incontra Philip Glass che lo inviterà presso i suoi studi per collaborare con produttori e tecnici di fama mondiale.


Negli anni seguenti, la curiosità nei confronti delle diverse forme di espressione musicale e artistica, nonché la sua ben nota ossessione verso la comprensione delle modalità di espressione dell’essere umano, lo portano a collaborare con i musicisti e gli artisti più svariati. Tra gli altri: Pino Daniele, Billy Corgan (Smashing Pumpkins), Gustavo Beytelmann (Gotan Project), il “guru” della Club Culture Alessio Bertallot e il pittore Jean Michelle Folon. L’impegno sociale diventa una costante della sua produzione e negli anni collabora e dedica composizioni ad associazioni come Libera, Unicef e Progetto Sorriso nel Mondo.
Insieme al rapper napoletano Lucariello e a Roberto Saviano ha realizzato “Cappotto di Legno”, uno dei primi esempi al mondo di fusione tra Rap dialettale e sistemi di composizione “classica”, successivamente diventato un videoclip finanziato e prodotto da MTV Italia, nell’ambito del progetto “No Mafie” che porterà Ezio e il suo Buxusconsort ad aprire l’MTV day 2008 di Genova, davanti a un pubblico in piazza di 50.000 persone e di milioni di spettatori da casa.
Nel 2009 gli viene commissionata dal Festival Suoni delle Dolomiti la sua seconda sinfonia dal titolo “Under The Tree’s Voices”, dedicata agli Abeti di risonanza della Val di Fiemme. Dopo la prima esecuzione al Festival Suoni delle Dolomiti nel luglio 2010, la comunità gli dedica un Albero all’interno del Bosco che Suona, onorificenza data a musicisti di spicco del panorama mondiale.






Nel 2010 per la chiusura della stagione sinfonica del Teatro Regio di Torino, dirige la prima mondiale della sua Prima Sinfonia “Oceans”: un successo enorme con un tutto esaurito, standing ovation e quindici minuti di applausi. Sempre nel 2010 dirige anche la prima Italiana di “Icarus on The Edge of time”, un evento di Philip Glass e Bryan Green al Teatro Carlo Felice di Genova, alla testa dell’Orchestra Filarmonica ‘900, di cui è “consulente per i progetti speciali” e a cui è legato da un affetto e una stima particolari.
Nel marzo 2011 viene nominato Direttore Principale e Direttore Artistico dell’orchestra inglese The London Strings.
Nel 2015 viene scelto dall’Università Alma Mater di Bologna per scrivere e dirigere la sua Quarta Sinfonia dedicata alla Magna Charta delle Università Europee che contiene il primo inno ufficiale di questa istituzione.


Il 2016 è l’anno che consacra Bosso fra gli artisti più attivi in Italia e di maggior successo: il suo primo disco di piano solo “The 12th Room” viene premiato Disco D’oro con oltre 50.000 copie vendute e la relativa tournee conta oltre 100.000 spettatori: un unanime plauso di critica e un entusiasmo sempre caloroso anche a fronte di programmi “colti”, pensati appositamente per coinvolgere lo spettatore in un percorso conoscitivo ed emotivo attraverso alcune fra le massime espressioni della musica. Chopin, Bach e John Cage sono stati vissuti dal pubblico – e fra questo dai molti che per la prima volta in quei concerti ne facevano esperienza d’ascolto – con naturalezza e interesse, affascinati dalla coinvolgente esperienza musicale tra virtuosismo, narrazione poetica e ironica che contraddistingue le sue esibizioni. Una vocazione a divulgare la musica che racconta le basi etiche e intellettuali dell’uomo Bosso, che ne hanno segnato l’amicizia con uno dei Maestri assoluti dell’interpretazione novecentesca, Claudio Abbado, a cui era legato da reciproca profonda stima e da affetto.
Il suo forte impegno culturale, ma anche sociale si esprime nell’attività svolta a favore di Palazzo Barolo, una delle grandi dimore barocche di Torino trasformata oggi in vivace centro di divulgazione culturale e sede dell’Opera Pia Giulia di Barolo, attivissima nel territorio per l’assistenza al disagio sociale e fisico insieme all’associazione Mozart14, di cui Ezio è testimonial, uno dei lasciti sociali del maestro Abbado portato avanti con impegno raro dalla figlia Alessandra Abbado.






A ottobre 2016, dopo sei anni di assenza dal podio, Ezio Bosso torna ad uno dei capisaldi della sua visione musicale: la direzione d’orchestra, con un clamoroso e attesissimo debutto al Teatro La Fenice di Venezia in qualità di direttore, con l’impegnativo programma impaginato con il terzo concerto Brandeburghese di Bach, la sinfonia n.4 “Italiana” di Mendelssohn e il virtuosistico quanto affascinante Concerto per violino “Esoconcerto”, composto da Bosso e con la partecipazione Sergej Krylov funambolico solista.
Questo trionfale concerto viene registrato e pubblicato da Sony Classical (The Venice Concert, 2017) che successivamente ripubblicherà anche tutta la sua discografia dal 2004 al 2011 e per cui inciderà “Stradivari Chamber Orchestra” (2018) e “Roots” (2018).

Nei suoi ultimi anni di carriera calcherà i podi di molte delle orchestre più importanti d’Europa: ricordiamo Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, di cui è stato Direttore Principale Ospite e che ha trionfalmente condotto sia nel teatro della città sia in Piazza Maggiore davanti ad oltre 10.000 persone per l’Opening Act del G7 Ambiente, concerto premiato ai Live Award di Lisbona come miglior evento musicale europeo dell’anno; Georgian State Opera and Ballet dove ha diretto il galà operistico con le dive del canto Nino Surguladze e Carmen Giannatasio, che ha visto oltre sette standing ovation ed è stato seguito da più di quattro milioni di persone collegate da tutto il mondo; London Symphony Orchestra, Orchestra del Teatro Regio di Torino, Filarmonica ‘900, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra del Teatro San Carlo, Orchestra Sinfonica Siciliana, Orchestra da Camera di Mantova, Orchestra da Camera Lituana con il solista Sergej Krylov, Orchestra Filarmonica Toscanini di Parma, Orchestra Filarmonica del Teatro Verdi di Salerno nel Parco Archeologico di Paestum con oltre 8.600 spettatori e Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole con Anna Tifu per l’evento nazionale della festa della Musica ‘18.

Il 20 gennaio 2019 dirige a Bologna l’evento di Associazione Mozart14 “Grazie Claudio!”, pubblicato nel 2020 da Sony Classical, per ricordare Claudio Abbado a cinque anni dalla morte, portando sul palco del Teatro Manzoni un’orchestra di cinquanta elementi provenienti dalle migliori compagini europee e cresciuti con Abbado, fra cui vale la pena ricordare nomi di assoluta eccellenza quali Keith Pascoe, Etienne Abelin, Robert Kendall, Jorg Winkler e Luca Franzetti.

Sempre nel 2019, le due serate-evento Rai3 “Che Storia è la Musica”, lo vedranno nel triplice ruolo di autore, conduttore e direttore d’orchestra, rivoluzionando letteralmente la storia della divulgazione musicale in TV, con ascolti superiori al milione di media, sancendone definitivamente il ruolo centrale nel panorama classico, ruolo ulteriormente ribadito dal clamoroso sold-out a oltre 14.000 presenze per il suo debutto in Arena di Verona coi Carmina Burana l’11 agosto 2019.

Il 24 giugno 2019 riceve ufficialmente la cittadinanza onoraria di Roma, “In riconoscimento del-l’eccellenza artistica quale compositore e direttore d’orchestra italiano di fama internazionale, per l’impegno profuso verso la città di Roma, e per aver affermato nel mondo il valore universale della musica come espressione dei più alti principi di uguaglianza e dignità sociale costituzionalmente ri-conosciuti.” Tale riconoscimento si aggiunge alle altre cittadinanze onorarie precedentemente a lui assegnate dai comuni di Gualtieri (RE), Acireale (CT) e Busseto (PR).

Ezio Bosso si spegne a soli quarant'otto anni nella sua casa di Bologna, il 14 maggio 2020.




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