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I nuovi itinerari di pace



Data evento

lunedì, 29 aprile 2024


Location evento

Università degli Studi "Aldo Moro", Bari
Sala Trizio Centro Polifunzionale








A Bari, presso l’università, un convegno per parlare di pace e del futuro dell’umanità

L’impegno dell’Accademia per la costruzione di società pacifiche

Ispirata ai principi fondamentali della Costituzione, della Carta delle Nazioni Unite e dei Trattati istitutivi dell’Unione Europea, l’Accademia, e in particolare il Dipartimento di Solidarietà e Promozione Sociale diretto da Maria Teresa Infante La Marca, si impegna a svolgere un ruolo chiave nella costruzione di una società pacifica, fondata sul rispetto dei diritti umani, senza distinzione di sesso, razza, lingua, condizioni sociali, religione e opinioni politiche, affinché tutti abbiano pari dignità sociale e siano eguali di fronte alla legge, sulla cooperazione e la solidarietà tra i popoli, e sul ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà e come mezzo per la risoluzione delle controversie internazionali.

In un contesto segnato da conflitti militari e crescenti tensioni in numerose zone del pianeta, la paventata terza guerra mondiale risulta più che mai attuale. Nonostante questo quadro geopolitico, molte sono le testimonianze di chi sceglie la via della pace, di chi cerca di abbattere i muri di divisione cercando di aprire nuove strade, nuovi percorsi di pace. Partendo da queste premesse, il Convegno organizzato dall’Accademia che è tenuto a Bari, il 29 aprile a partire dalle ore 16:00 presso la Sala Trizio dell’Università degli Studi “Aldo Moro”, intitolato “I nuovi itinerari di Pace”, nasce con l’intento di dare spazio a percorsi concreti ed esperienze in cui ciò che spesso è fonte di divisione o conflitto viene superato grazie al dialogo e alla cultura della non violenza.

Si è parlato di pace, dunque, un obiettivo concreto e praticabile, per il quale occorre stare dalla parte dell’umanità prendendosi cura delle nuove generazioni attraverso il dialogo, la prevenzione dell’insorgere di conflitti, la costruzione delle condizioni necessarie affinché la guerra esca dalla storia, elaborando una visione condivisa sulle grandi sfide del nostro tempo e trovando la forza di prendere posizione in modo netto, con la consapevolezza che ci sono almeno 165 conflitti armati oggi nel mondo, la maggior parte dei quali sono ignorati dai media e dimenticati dall’opinione pubblica. Contro l’indifferenza e la normalizzazione della guerra, occorre promuovere con ogni mezzo possibile l’educazione alla pace, a partire dalla cura per il linguaggio, promuovere una cultura fondata sui valori universali quali il rispetto dei diritti umani, la pace, l’abolizione delle disuguaglianze e la solidarietà internazionale, cercando di abbattere l’indifferenza e la strumentalizzazione dei saperi a finalità estranee o contrarie alla costruzione di società pacifiche.
Le sfide del presente possono essere affrontate solo se, da una parte, si persegue una memoria attiva del passato finalizzata a prevenirne i tragici errori e, dall’altra parte, si tiene conto della scala globale dei conflitti. In tal senso, occorre guardare oltre i confini dell’Italia e mettersi nella prospettiva di costruire una rete di Associazioni, Accademie ed Enti impegnati sul terreno della fratellanza, perché il mondo ha sempre più urgente bisogno di costruttori di pace, di energie nuove, di uomini pronti ad affrontare le sfide contemporanee, preparati a trasformare un futuro incerto, denso di insidie complesse; uomini che scelgono di cooperare piuttosto che competere, desiderosi di una vita migliore.
Occorre dunque investire sulle nuove generazioni e sulla loro formazione, fare in modo che ogni scuola, università e città diventi luogo di pace, dialogo e fratellanza, accoglienza e accettazione della diversità.

Relatore d’eccellenza al convegno, il prof. Cheikh Tidiane Gaye, senegalese di nascita, docente liceale in Scienze Umane e Filosofia, da anni fervente attivista nel promuovere la pace, il dialogo interculturale e interreligioso grazie anche al suo costante impegno culturale con l’Accademia Internazionale Léopold Sédar Senghor, dai lui fondata e per la quale riveste l’incarico di Presidente.
Un impegno che si concretizza attraverso le sue attività di studio, culturali e nel sociale, esperienze di confronto in contesti di partenariato internazionale e di realizzazione di network orientati allo scambio reciproco di sinergie e al dialogo finalizzato al raggiungimento di quel nuovo umanesimo di cui tanto ha bisogno la società contemporanea basata sulla convivenza interculturale, interraziale, interreligiosa, linguistica, essenziale per l’integrazione, la non discriminazione e per la conoscenza che educa al rispetto e alle differenze intese come ricchezza sulla base di valori universali condivisi.
A dialogare con il prof. Gaye, Gianfranco Longo, docente di Filosofia della pace, dottore di ricerca in Sociologia e Filosofia del Diritto e in Diritto costituzionale, Dipartimento di Innovazione e Ricerca Umanistica presso l’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari; il dott. Antonio Peragine, giornalista e direttore Dipartimento Giornalismo e Relazioni Pubbliche internazionali Università Federiciana Popolare e la scrittrice, dott.ssa Laura Pavia.
Ha moderato l’incontro il Pro-Rettore dell’Accademia, dott. Massimo Massa.



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